Le orecchiette baresi

Un antica storia d’amore

Quando programmate una gita in Puglia, e pensate a cosa mangiare a pranzo, qual’è il primo piatto di pasta che vi viene in mente?
Le orecchiette alle cime di rapa, ma che domande!
(Sicuramente dopo penserete a patate, riso e cozze, oppure al ragù, o ad un piatto di brasciole al sugo; ma ne parleremo in altri articoli non vi preoccupate😉)

Ormai si sa che mi mette piede nel tacco dello stivale, torna a casa sua con almeno 5kg in più di felicità.

Sicuramente ricorderete anche i video virali delle signore a Bari Vecchia, intente a lavorare la pasta di grano duro con una velocità impressionante.
Guardarle lavorare quasi t’incanta, la maestria di come muovono le mani e lo sguardo attento a controllare che ogni singola orecchietta venga perfettamente imperfetta.

Perché il bello di questi prodotti fatti a mano è proprio questo, ogni singolo pezzo creato non è mai uguale al precedente… un pò come delle piccole opere d’arte.

Base dell’impasto per le orecchiette baresi:
400 gr. farina di semola di grano duro
200 ml d’acqua
2 pizzichi di sale

Ma perché le orecchiette sono il tipo di pasta più utilizzato in Puglia?

Grazie alla testimonianza di Nonna Rosa (mia nonna❤️), vi posso raccontare un piccolo aneddoto che mi ha raccontato parlando della sua mamma. Tempi addietro non avevamo tutti i passatempi che abbiamo oggi, ne tantomeno ci si poteva permettere di fare sempre pranzi elaborati. In più si aggiungeva il fatto che in casa c’erano quasi sempre almeno 3/4 bambini, con le famiglie numerose anche di più!

La mia bis Nonna Francesca aveva avuto 5 figli, a cui doveva badare, dar da mangiare ed intrattenere. Spesso li portava nel suo negozio di fiori in via Imbriani a Bari, e i bambini l’aiutavano ad irrigare le piante e a preparare i bouquet, sopra tutto mia Nonna Rosa adorava quel negozio e ricorda i momenti trascorsi li con molta gioia e nostalgia.
Infatti ha imparato proprio facendo i bouquet, a realizzare tante piccole opere fatte a mano con nastri e nastrini.

Ma quando erano tutti a casa il tempo sembrava non passare mai, e così la mia Bis nonna metteva i bambini a preparare le orecchiette baresi.
Gli preparava la massa già pronta per essere lavorata, ed iniziava così la “catena di montaggio”.
Chi stendeva la massa, chi preparava il “serpentello” (ovvero la strisciolina di pasta), chi tagliava i tocchetti e chi formava l’orecchietta aiutandosi con un coltello dalla punta arrotondata (all’epoca la sicurezza era abbastanza discutibile). E così i bambini passavano i pomeriggi, tra un orecchietta e l’altra le mamme potevano rilassarsi.

Nonna Rosa con i suoi fratelli (i bambini, lei è la bimba in ginocchio) 1953 Bari

Insomma le orecchiette sono storia, che ci porteremo avanti per sempre insieme al nostro orgoglio Pugliese. Mi raccomando se doveste mai incontrare qualcuno che non ha mai assaggiato le orecchiette, non allontanatelo come se avesse la peste bubbonica, accompagnatelo nel primo pastificio che trovate, tornate a casa e fategli le migliori orecchiette al pomodoro che sapete fare.
Perché ricordiamolo, la cucina e la passione per il cibo si condivide con TUTTI.

Articolo a cura di: Giorgia Loconsole

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