La sua forma circolare abbraccia tutta la regione
Come nelle migliori famiglie, anche qui in Puglia capita che a volte nasce qualche screzio tra le diverse città. A volte si crea della rivalità tra Bari e Lecce, oppure tra Brindisi e Taranto, o ancora a volte è Foggia contro tutti…
Però dopo qualsiasi dissapore il legame che unisce queste splendide città si fa sempre più forte!
Tutto si risolve mettendosi a tavola e mangiando insieme 🤝

La curiosità principale della Puccia è che ha nomi differenti in base alla città in cui vi trovate, e alle varietà di farciture, ad esempio:
- Taranto: Tajedda o spasa (il nome cambia in base alla farcitura)
- Foggia: Paposcia (per la forma stile pantofola)
- Lecce: Uliata (una versione con le olive nere)

Storia di una pietanza povera ma gustosa
Come la maggior parte delle pietanze pugliesi, anche la nostra Puccia ha umili origini.
Bisogna sapere che la nostra terra ha passato dei periodi davvero duri, dove persino la farina era diventata un lusso!
C’è chi sostiene che la sua origine sia antichissima, e veniva realizzata “distrattamente” dai fornai dell’epoca per capire se il forno fosse abbastanza caldo per cucinare.
A volte veniva conservata per poter essere consumata nei giorni successivi, magari durante dei lunghi viaggi. La sua forma a disco permetteva di poterla trasportare senza rovinarla, inoltre rispetto al pane, non tendeva ad indurirsi.
Ma pian piano arriviamo negli anni 70, dove Giovanni Caccetta vuol mettere in pratica una bizzarra abitudine che avevano le sue zie.

Giovanni era un noto fornaio e pasticcere, molto talentuoso ed un giorno che in casa non aveva granchè da mangiare, si ricordò di un abitudine che avevano le sue zie. Prese l’impasto del pane avanzato, lo schiacciò e lo infornò, ottenendo così un panino con poca mollica e perfetto da farcire.
Ebbe così successo tra i suoi familiari che decise di condividere questa gioia con il resto del paese Trepuzzi.
Ad oggi Giovannino viene ricordato come il creatore della Puccia, e chi gli era più vicino lo descrive come una persona ricca di fantasia, caparbia e con un cuore immenso.
Avete fatto caso a come molti dei cibi che mangiamo, siano stati creati per puro caso e tramandati con amore?
Articolo a cura di: Giorgia Loconsole